Territori

Territori è una lente di ingrandimento sull’Italia che cambia. Uno sguardo ravvicinato su aree geografiche specifiche e sulle trasformazioni vissute dalle comunità locali nel corso del Novecento. Uno spazio curatoriale vivo, dove pellicole e video di famiglia, raccolti attraverso progetti territoriali o in collaborazione con enti, diventano strumenti di racconto e memoria.

Territori è anche un luogo di condivisione: accoglie selezioni di film amatoriali conservati e digitalizzati da altri archivi e istituzioni culturali, in un dialogo continuo tra luoghi, persone e sguardi.

La selezione rientra nelle attività di valorizzazione di “Archivi Vivi - Home Movies Parma” un progetto realizzato nell'ambito della raccolta pubblica di film di famiglia diffusa sul territorio di Parma, dalla quale sono stati raccolti, schedati e parzialmente digitalizzati 57 fondi di famiglia, 500 ore in pellicola e video, che spaziano dal 1922 al 1990. Una memoria privata che si fa collettiva, ritrovandosi in un immaginario comune. Con il contributo di Comune di Parma - Settore Biblioteche e Regione Emilia Romagna - Emilia Romagna Film Commission | Selezione e testi a cura di Milo Adami | Restauro e digitalizzazione a cura di Fondazione Home Movies.
I film ritrovati formano un corpus di immagini variegate che ci riportano a Parma, tra i quartieri, le strade, le piazze e le campagne circostanti. Rituali ancora vivi (come i grilli del parco Ducale o il mercato in Ghiaia) si affiancano ad altri quasi scomparsi (il circo in Cittadella, la fiera di San Giuseppe, le botteghe artigiane). Ci sono gli scioperi, le manifestazioni e le lotte degli anni Sessanta, nuove idee di scuola come quella del maestro Ulisse Adorni con il super 8, film girati da studenti e in ambito familiare, per fissare luoghi, volti, momenti fugaci. Altre immagini ci portano nell’Appennino Parmense, in un paesaggio ancora riconoscibile, tra gite ed escursioni. Non mancano gli sguardi femminili sul cambiamento sociale e le storie di fornai, meccanici, tranvieri, tutti accomunati dalla passione per il cinema amatoriale. Così una memoria privata diventa collettiva, ricomposta in frammenti che raccontano Parma e il suo Novecento.
Memorie in Pellicola nasce dall’Archivio delle Memorie Multimediali Sammarinesi (AMMS), parte del Centro di Ricerca sulla Memoria del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di San Marino, che ospita memorie sia scritte sia audiovisive. È stato finanziato dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di San Marino, dagli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino e dalla Fondazione Oltre – San Marino. | L’équipe di ricerca: Maria Elena D’Amelio (PI); Umberto Baldacci (Collaboratore) | Selezione e testi a cura di Umberto Baldacci | Restauro e digitalizzazione a cura di Fondazione Home Movies.
In questa serie scopriamo uno sguardo intimo e personale, che attraversa case, paesaggi, usi e costumi di San Marino. Il progetto agisce su più piani di lettura: da un lato restituisce una visione culturale e antropologica della società sammarinese, del suo folklore e del suo territorio; dall’altro permette di entrare in contatto diretto con le persone, seguendole nei gesti quotidiani, nei primi passi, nei momenti di vicinanza familiare. Le immagini — spesso inedite anche per gli stessi sammarinesi — aprono ad un immaginario collettivo che va dagli anni Sessanta ai Novanta. Oltre a offrire scorci del centro storico, del Monte Titano e delle sue torri, il progetto esplora anche i territori residenziali - e spesso meno rappresentati - dei castelli di Dogana, Montegiardino, Borgo Maggiore e altri. Alcune sequenze documentano le vite delle famiglie sammarinesi emigrate in America, restituendo una preziosa testimonianza visiva tra due mondi: quello dell’origine e quello dell’altrove.
Terre di passaggio è stato realizzato dell'ambito de "Il Patrimonio Audiovisivo delle Valli del Torre e del Natisone", un progetto del Centro ricerche culturali di Lusevera | Center za kulturne raziskave Bardo finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nel contesto dei finanziamenti alla ricerca etnografica e realizzato in collaborazione con l'Università degli Studi di Udine, la Cineteca del Friuli, la Società Alpina Friulana-CAI sezione di Udine, la Cooperativa Culturale Punto Zero, l'Istituto per la cultura slovena | Inštitut za slovensko kulturo, Home Movies, l'Associazione Kinoatelje e il Comune di Savogna | Občina Sauodnje – Selezione e testi a cura di Dario Rizzo | Restauro e digitalizzazione a cura di Dario Rizzo presso Laboratorio della Camera Ottica di Udine.
Ci troviamo in provincia di Udine, in quella particolare fascia di territorio compreso tra due linee di demarcazione più o meno invisibili: a ovest il confine linguistico tra le lingue romanze e quelle slave, a est quello politico tra l’Italia e la Slovenia. Questo territorio prende il nome di Benečija, o Benecìa, termine sloveno che in passato indicava quei territori di lingua slovena che si trovavano però nei domini della Repubblica di Venezia. Essi in seguito hanno sempre seguito le sorti delle terre friulane, facendo parte della provincia del Friuli o di Udine all’interno di tutte le entità statali successive alla Repubblica veneta e anche in buona parte di quelle precedenti. Ciò vale non solo per gli avvenimenti politici ma anche per quelli naturali, come ad esempio la catastrofe del terremoto del 1976. Le immagini amatoriali di una terra martoriata da un sisma sono fondamentali per rintracciare l’antica vocazione rurale di paesi oggi quasi interamente costituiti da edifici prefabbricati o in cemento armato.
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