Una raccolta di memorie filmate che raccontano il profondo legame tra gli italiani e il paesaggio montano. Un legame che si trasforma lungo tutto il Novecento, quando le innovazioni tecnologiche e il turismo di massa iniziano ad aprire le vette a un numero sempre maggiore di persone. Le montagne, un tempo remote e silenziose, diventano così spazi condivisi, luoghi di svago, avventura, ma anche di vita quotidiana. Dall’escursionismo all’alpinismo più impegnativo, fino alle competizioni ufficiali, anche lo sport uno dei grandi protagonisti della nuova montagna. Ma la montagna è anche il lavoro nei campi e nei boschi, le feste di paese, le abitudini che si tramandano, le relazioni che si costruiscono nel tempo: un luogo di appartenenza, di memoria, di comunità. Sotto lo sguardo dei cineamatori, osserviamo il volto stesso della montagna, che muta nel susseguirsi delle stagioni e si rivela fragile “sensore” delle trasformazioni ecologiche globali. Una selezione che attraversa l’Italia intera, rivelando anche territori meno noti, dalle dorsali appenniniche alle alture delle isole, fino ai vulcani attivi, in un grande affresco collettivo, dove si intrecciano memoria, natura e cultura.
Un itinerario visivo a partire da uno dei temi più filmati e rappresentati nel cinema amatoriale e nel film di famiglia: il cibo. Attorno ad esso ruotano molte attività, dal lavoro alle ritualità sociali, che finiscono sotto l’occhio della cinepresa amatoriale, spesso artefice e complice di queste rappresentazioni, ma ancor più testimone: alle grandi tavole dei nuclei famigliari riuniti si affiancano le trasformazioni della filiera agroalimentare, dalla produzione alla distribuzione, dalla vendita alla preparazione al consumo. Un racconto corale, a partire dagli archivi privati, che attraversa nei decenni gli spazi e i luoghi che hanno fatto la Storia del nostro paese - tra evoluzione dei costumi e dei ruoli dei generi - e hanno costruito il quotidiano di ogni cittadino e cittadina: i campi, le fabbriche, i mercati, i negozi, le trattorie, le abitazioni con le loro cucine e i loro pranzi di festa. Nelle immagini del cinema privato emerge, in modo straordinariamente autentico, il rapporto genuino che gli italiani e le italiane hanno con il cibo. Una storia di valori comuni, di saperi e di approcci condivisi costruiti storicamente e collettivamente.
Un percorso dedicato alle immagini filmiche private del Sud Italia e allo sguardo delle persone che in quei luoghi hanno vissuto. La ricerca e la selezione di estratti filmici sono state realizzate a partire da una novantina di fondi amatoriali di Home Movies e rappresentativi del Meridione d'Italia e della Sicilia. Queste immagini, impresse su pellicole amatoriali girate tra il 1930 e il 1990, compongono un vero e proprio ritratto visuale sfaccettato del paesaggio e della popolazione. Visioni che comprendono paesaggi urbani e suburbani di grandi città e centri più piccoli, luoghi simbolo di un passato antico, vulcani, parchi naturali, spiagge e coste, momenti del vissuto famigliare (viaggi, pranzi, escursioni, gite, giochi), riti e miti collegati alla religiosità e alla vita collettiva. Gli sguardi sono di chi quei luoghi li vive quotidianamente ma anche di chi è emigrato lontano e torna alla propria terra.
Dai campetti di periferia ai grandi stadi di calcio, dai paesaggi montani attraversati dalle ruote dei ciclisti, alle auto da corsa che sfrecciano in pista e nei centri storici delle città. Nelle immagini dei cineamatori e delle cineamatrici lo sport si intreccia con la Storia – dal Fascismo, al l boom economico all’emancipazione delle donne – e con i giochi di tradizione, quelli più improvvisati nei luoghi più sperduti della Penisola.
I cambiamenti e le sperimentazioni avvenute nella scuola italiana nel corso del Novecento per un viaggio tra i banchi di scuola da un punto di vista davvero privilegiato, quello dei docenti e dei bambini. Dalle lezioni di Gianni Rodari a quelle di Loris Malaguzzi fino agli esperimenti di educazione democratica e comunitaria, dal cinema di animazione alle sperimentazioni in Super8 fatte dai ragazzi. E ancora gite, merende, carnevali, feste: piccole grandi storie in cui riconoscersi.
Uno sguardo sulle città italiane, filmate dai loro abitanti, ma anche dai visitatori, tra gli anni Venti e gli anni Settanta del secolo scorso. Lo stupore di scoprirle frammentate in molteplici punti di vista sulle strade, le piazze, i giardini, i mercati, le periferie, i canali, i porti, gli stadi, e di cogliere il pulsare della vita urbana in continua trasformazione.
Franco Cigarini (1924-1982) ha utilizzato nell’arco della propria vita diverse forme espressive, dalla fotografia al cinema, dalla poesia alla scultura. Assunto come fotografo del Comune di Reggio Emilia nel 1965, Franco Cigarini affiancò presto l’utilizzo della cinepresa alla macchina fotografica, diventando il “cineoperatore ufficiale” della città per circa un ventennio. Il suo archivio audiovisivo offre un importante contributo alla memoria visiva del Novecento, non solo locale, e le sue opere, come filmmaker indipendente, testimoniano il suo impegno civile e politico.
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