Durante una sortita sulla riviera ligure, alle Cinque Terre, la coppia si imbatte nell'imponente sagoma del Gigante: la sua costruzione - forte dei suoi 14 metri di altezza - risale al 1910, fatta in cemento armato e ferro. Raffigurava il Nettuno, prima che l'abbandono dopo la Grande Guerra (dovuta alla morte del committente, un monterossino che aveva trovato fortuna in Argentina) provocasse il declino dell'opera e della villa a cui apparteneva - Villa Pastine -, edificata sopra la casa dei doganieri menzionata da Eugenio Montale. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distrussero quasi interamente la magione, mutilando il Nettuno delle braccia, di una gamba e dell'emblematico tridente.
Durante una sortita sulla riviera ligure, alle Cinque Terre, la coppia si imbatte nell'imponente sagoma del Gigante: la sua costruzione - forte dei suoi 14 metri di altezza - risale al 1910, fatta in cemento armato e ferro. Raffigurava il Nettuno, prima che l'abbandono dopo la Grande Guerra (dovuta alla morte del committente, un monterossino che aveva trovato fortuna in Argentina) provocasse il declino dell'opera e della villa a cui apparteneva - Villa Pastine -, edificata sopra la casa dei doganieri menzionata da Eugenio Montale. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distrussero quasi interamente la magione, mutilando il Nettuno delle braccia, di una gamba e dell'emblematico tridente.