Roma, giugno 1944. Timidamente, dalla finestra, la cinepresa si sporge per osservare la strada che si riempie, tra civili e militari alleati che ora camminano - pur sempre in un'atmosfera marziale - con un umore di serenità indosso. I tram occupano la linea, un carretto con attrezzi da lavoro sosta in basso e, dall'altra parte della strada, perfino una sorta di teatrino dei burattini sorge adesso, come se nulla fosse cambiato, ma invece tutto lo è: Roma è appena stata liberata dal nazifascismo.
Roma, giugno 1944. Timidamente, dalla finestra, la cinepresa si sporge per osservare la strada che si riempie, tra civili e militari alleati che ora camminano - pur sempre in un'atmosfera marziale - con un umore di serenità indosso. I tram occupano la linea, un carretto con attrezzi da lavoro sosta in basso e, dall'altra parte della strada, perfino una sorta di teatrino dei burattini sorge adesso, come se nulla fosse cambiato, ma invece tutto lo è: Roma è appena stata liberata dal nazifascismo.