La sanità nel Mozambico libero I
tipologia
16 mm - BPCIGAFRA-0026
colonialismo
mozambico
infermieri
africa
La delegazione emiliano-romagnola in visita ai territori liberati dai guerriglieri del FRELIMO. In ogni base, in ogni località è presente un'infermeria. Grande è l'impegno da parte del FRELIMO nel cercare di educare le persone a rivolgersi al personale sanitario formato e non ai "curandeiro", gli stregoni delle tribù che utilizzano pozioni per curare. La stessa città di Reggio Emilia si impegnò negli anni nel formare personale sanitario e fornendo medicine e materiale medico-sanitario. Nell'agosto del 1972 una delegazione italiana fu scortata nei territori mozambicani liberati dal FRELIMO. Si trattò dei primi stranieri che ebbero accesso al Mozambico libero, la delegazione era composta da: Giuseppe Soncini (Presidente del Comitato per gli aiutari sanitari al popolo del Mozambico e Presidente dell'Arcispedale Santa Maria Nuova ), Lanfranco Turci (Assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, PCI), Angelo Pisi (Assessore alle Istituzioni culturali del Comune di Reggio Emilia, PSI), Marisa Musu (giornalista giornalista de l'Unità e Paese Sera). Franco Cigarini, presente alla spedizione docimentò il viaggio su pellicola fotografica e cinematografica, con i materiali filmici girati realizzò il documentario "10 giorni con i guerriglieri del Mozambico libero".