La sponda occidentale dell'Adige si sviluppa sotto l'occhio del cineamatore come un naturale proseguimento del Ponte di Castelvecchio, una commistione artefatta di profilo naturale e intervento umano. Demolito alla fine della guerra, si decise di ricostruirlo per anastilosi, considerando la minuziosa documentazione disponibile e l'integrità delle pile. Alcuni materiali furono ricavati ex novo, molti recuperati dall'alveo del fiume e in parte si attinse alla cava di San Giorgio in Valpolicella, da dove in epoca medievale erano stati estratti i blocchi originali.
La sponda occidentale dell'Adige si sviluppa sotto l'occhio del cineamatore come un naturale proseguimento del Ponte di Castelvecchio, una commistione artefatta di profilo naturale e intervento umano. Demolito alla fine della guerra, si decise di ricostruirlo per anastilosi, considerando la minuziosa documentazione disponibile e l'integrità delle pile. Alcuni materiali furono ricavati ex novo, molti recuperati dall'alveo del fiume e in parte si attinse alla cava di San Giorgio in Valpolicella, da dove in epoca medievale erano stati estratti i blocchi originali.