Il "Prato" padovano, la cui storia risale ai primi insediamenti romani, racconta di un vissuto connotato da sorti alterne e instabili - la crescente centralità in epoca classica, il quasi abbandono medievale - ma sempre al centro delle vicissitudini cittadine. Nel XVIII secolo, grazie ad Andrea Memmo, assunse la conformazione che ha tutt'oggi, con un progetto volto a bonificare l'area (soggetta a ciclici impaludamenti) e allestire la corona monumentale circostante, che ne fa la quinta piazza più grande d'Europa.
Il "Prato" padovano, la cui storia risale ai primi insediamenti romani, racconta di un vissuto connotato da sorti alterne e instabili - la crescente centralità in epoca classica, il quasi abbandono medievale - ma sempre al centro delle vicissitudini cittadine. Nel XVIII secolo, grazie ad Andrea Memmo, assunse la conformazione che ha tutt'oggi, con un progetto volto a bonificare l'area (soggetta a ciclici impaludamenti) e allestire la corona monumentale circostante, che ne fa la quinta piazza più grande d'Europa.