Si tratta dello stesso tetto da cui Gianfranco Mingozzi riprese le tarantate di Galatina nel 1961 per il suo documentario "La terra del rimorso". La ragione è logistica, i malati e i loro parenti non volevano essere ripresi, in quanto la malattia era sentita come un fatto tragico e privato, l'occhio della cinepresa turbava gli animi. Per questo Mazzeo, con la sua cinepresa, 16mm si nasconde sul tetto del palazzo di fronte alla cappella di S.Paolo.
Si tratta dello stesso tetto da cui Gianfranco Mingozzi riprese le tarantate di Galatina nel 1961 per il suo documentario "La terra del rimorso". La ragione è logistica, i malati e i loro parenti non volevano essere ripresi, in quanto la malattia era sentita come un fatto tragico e privato, l'occhio della cinepresa turbava gli animi. Per questo Mazzeo, con la sua cinepresa, 16mm si nasconde sul tetto del palazzo di fronte alla cappella di S.Paolo.